NOVECENTO!!Ma quanto era carina la brunetta!
Questa è una storia davvero curiosa. E, a modo suo, esemplare. Molti di voi, facendo magari uno sforzo di memoria, si ricorderanno nei favolosi anni Ottanta dei Novecento e della loro Movin'On, a cui poi seguirono altri singoli, un numero infinito di comparsate televisive, molti progetti discografici (con etichette culto come Discomagic, Baby Records, Five Records…). Gli anni Novanta hanno portato il silenzio, spezzato solo da una (prestigiosa) uscita per la ZTT di Trevor Horn e da un album, C'è un mondo che, passato sotto silenzio. E oggi? Ne parliamo con Pino Nicolosi, che assieme ai fratelli Rossana e Lino e alla cantante Dora Carofiglio forma il gruppo. Cosa da dire ce ne sono; e anche interessanti e sorprendenti.
Completamente autoprodotti, senza un'etichetta alle spalle: una scelta a dir poco controcorrente, per un gruppo che ricordiamo ben immerso nel mainstream, almeno negli anni Ottanta…
Non è facile andare avanti, nell'attuale music business, con una scelta come la nostra. Ma è possibile. Anzi, a dire il vero io mi sentirei di consigliare a tutti di seguire il nostro esempio e di abbandondare il mondo delle case discografiche diventando in tutto e per tutto autosufficienti. E sono rimasto sorpreso (e indignato!) che in una recente trasmissione ci abbiano indicato come meteora oggi scomparsa: questi signori potevano almeno informarsi meglio!
In effetti la parata di ospiti del vostro ultimo progetto discografico, Novecento featuring…, è impressionante: Billy Cobham, Michael Brecker, Danny Gottlieb, Toots Thielemans, Jeff Berlin, solo per citarne alcuni. Grandissimi del jazz, per un progetto che tra pop e jazz si avvicina più al secondo che al primo, pur seguendo sempre la forma-can zone. Come siete arrivati in contatto con musicisti
Quasi per caso. Nasce tutto dalla produzione che facemmo nel 1997 per Billy Preston, che incontrammo al volo durante una sua tournée, riuscendo a fargli sentire del nostro materiale; gli piacque, volle lavorare con noi, restò per un mese in Italia. Il disco che ne uscì, You and I, divenne il nostro biglietto da visita. Subito dopo, grazie a un amico in comune, entrammo in contatto con Billy Cobham. Da lì, arrivarono tutti gli altri. Grandi musicisti, ma persone molto disponibili e soprattutto umili. Una grande lezione di umanità, oltre che di tecnica musicale.Quanto sono lontani gli anni Ottanta?
All'epoca era tutta una questione di look, o almeno, questa era la cosa principale. Ma penso si possa dire che noi in qualche modo ci siamo sempre distinti per una certa cura negli arrangiamenti e nelle melodie. In questo, pensiamo non ci sia poi troppa differenza fra i Novecento di allora e quelli di oggi. Di sicuro nel 2003 non siamo più minimamente interessati al mondo del pop e alle sue lusinghe. Non abbiamo rimpianti, nonostante il nostro successo negli anni Ottanta sia stato davvero notevole.
Cosa vi proponete allora con questo disco?
C'è soprattutto un intento di educazione e cultura: sappiamo che difficilmente entreremo nella programmazione delle grandi radio con un disco come Novecento featuring… (anche se sporadicamente è successo, in un paio di casi), ma speriamo di raggiungere in qualche modo quella fascia di ascoltatori, soprattutto giovani, che non ha mai avuto occasione di ascoltare musica che sia in qualche modo diversa da quella che gira oggi nei network, possibilmente ben scritta e ben costruita. Siamo molto preoccupati per il deserto culturale che c'è in musica da molti anni a questa parte. Una grande omologazione, un grande appiattimento. Se penso che un artista come Eminem, la cui musica non mi dice niente, ha venduto sedici milioni di copie, resto senza parole…
In Rete:
Novecento (sito ufficiale)
Per quanto riguarda il video (o perlomeno l'audio) vi faremo sapere al piu' presto se siamo in grado o no di rintracciarli.
Ed ecco il video della meno famosa "THE ONLY ONE"
[YOUTUBE=http://it.youtube.com/watch?v=LqPZkbETolo]
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