CAMEO.
Word Up dei Cameo è ormai una pietra miliare della musica pop, nonché una delle canzoni anni Ottanta più "coverizzate" di tutti i tempi… Lontani i tempi in cui eserciti di Yuppies azzimati la ballavano in giacca e cravatta nelle dancefloors dello Studio 54, questo motivetto, tutto sommato molto più originale di altri all’interno del panorama disco-pop dal gusto vintage, ha subito negli anni una serie incredibili metamorfosi, buon ultima la trucidissima versione nu-metal targata dai Korn, una delle rock band più tamarre della scena contemporanea… Ben al di sotto dell’adrenalinica versione dei rockers italo-irlandesi (!!!) Gun dei primi anni Novanta (con un video low-fi niente male come atmosfera e montaggio), quella dei Korn è una rilettura troppo sterile per suscitare vera emozione, e ciò è ancora più preoccupante se si pensa che, viceversa, l’originale – nonché la succitata versione dei Gun – possiede un notevolissimo coefficiente di coinvolgimento. A discapito dei Korn, va una mancanza di fantasia che non riesce a rielaborare la cadenzata ritmica del pezzo secondo variazioni minimamente creative – e dire che pochi brani pop si prestano a tale gioco meglio di questo –; a loro parziale difesa, bisogna riconoscere che il danno recato all’originale è di entità tutto sommato contenuta; si sente di peggio in giro, insomma…
Discorso analogo per il video che accompagna la cover, firmato da Anti Jokinen: niente di memorabile, certo, ma un prodotto dignitosamente modesto, o modestamente dignitoso, compreso di una sua mediocritas poco aurea, ma comunque efficace sul momento.
Osserviamo dunque senza stare a fare troppo gli schizzinosi questi botoli randagi con le facce dei membri della band, che si aggirano per la tipica periferia degradata di qualche metropoli americana, rischiano di essere investiti dalle automobili mentre attraversano incautamente la strada, pisciano nelle scarpe di qualcuno, sfuggono – o tentano di farlo – agli accalappiacani, si ritrovano e si guardano – letteralmente, ehr… – in cagnesco; osserviamo questa simpatica boutade che se ne infischia del buon gusto e, proprio come un cane randagio, scorrazza per l’etere libera e incontrollata, a testa bassa, quasi invisibile ai più; osserviamola e domandiamoci: come hanno fatto i Korn a ridursi così? Fino a un paio di anni fa, questi signori avevano – del tutto immeritatamente – il mondo del rock ai loro piedi; ora sembra che non interessino più a nessuno. E a loro la cosa pare non dispiacere più di tanto… Insomma, paiono divertirsi di più ora, nella loro crociata anti-musicbiz (qualcuno ricorda il singolo estivo Ya’ll Want a Single, con relativo video-reality, in cui la band e alcuni loro fans-complici sfaciavano un negozio di dischi a mazzate?) di quando erano in cima alla torre…
Non sappiamo se i Korn abbiano reso un buon servizio all’immortale canzone dei Cameo (i dubbi che affiorano sono piuttosto forti); non sappiamo se la band riuscirà a riguadagnare l’affetto del pubblico di un paio di stagioni or sono; ma nutriamo qualche sospetto che i signori in questione, dopo aver fatto un mucchio di soldi, siano in procinto di (ri)scoprire il piacere di fare musica solo per il gusto di farla… Auguri!!!
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