mercoledì 30 luglio 2008

HOWARD JONES



Howard Jones esordisce nel 1983 con “New Song”, piazzandosi direttamente al numero 2 delle classifiche inglesi. L'anno seguente conquista il disco di platino con l’album “Human’s Lib”, una miscela unica di musica elettronica e testi attenti al sociale. Il disco è considerato una vera e propria pietra miliare della musica pop, non solo perchè contiene classici come "What is love", "Pearl in the shell" e "Hide and seek", ma anche per l'uso originale ed innovativo di sintetizzatori e campionatori.
Segue nel 1985 “Dream into action”, lavoro che lo consacra sia in Europa che negli Stati Uniti, dove rimane nelle classifiche per quasi un anno. Ne fanno parte "Things can only get better", "Like to get to know you well" e "Look Mama", brani che hanno svettato anche nelle top ten della nostra penisola.
A suggellare un'annata straordinaria c'è anche la partecipazione allo storico Live Aid di Wembley. Nel 1986 la canzone “No one is to blame”, che vanta la partecipazione di Phil Collins, arriva al numero 1 delle charts americane e ancora oggi risulta essere una delle più suonate nella storia delle radio statunitensi con oltre 3 milioni di passaggi. Tra il 1987 e il 1989, sull’onda di album di successo come “One to one” e “Cross the line”, l’artista è costantemente in tour, raccogliendo trionfi in luoghi prestigiosi come il Madison Square Garden di New York e il Forum di Los Angeles.
Nel 1991 è ospite al Festival di Sanremo, mentre l'anno seguente torna nelle top ten americane con “Lift me up”. Dopo la pubblicazione di un "Best of" apre la propria etichetta, la Dtox, ed inaugura una serie di concerti "unplugged", testimoniati dall'entusiasmante album “Live Acoustic America”. Nel 1998 pubblica l'album "People", mentre il 2001 lo vede impegnato in un lungo giro di concerti con Ringo Starr dei Beatles. Nel 2003 celebra i suoi vent’anni di carriera con un grande show a Londra, evento testimoniato nel dvd "20th anniversary concert", dove duetta anche con l'amico Midge Ure.
L’inverno 2005 lo vede tornare con l’album "Revolution of the heart", in Italia pubblicato da Ondesferiche e distribuito da Self, che lo riporta alla sue radici elettroniche e che ne conferma il ruolo di primo piano nella scena dance/pop mondiale.
Nel 2006 l’inclusione nel mitico videogioco “Sims 2” di una versione di “Things Can Only Get Better”, cantata da Howard nel linguaggio dei Sims, e la scelta di “And do you feel scared”, remixata da Eric Prydz, per la colonna sonora del videogioco “FIFA 2006”. A giugno Jones, prima di intraprendere il nuovo tour italiano, tiene una lunga serie di concerti in Germania in occasione dei Mondiali di calcio.





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